Lovecraft e' un autore complesso e va valutato tenendo presente che ha avuto un'evoluzione letteraria notevole tra i primi racconti (affascinanti ma con parecchi difetti, anche di trama) e gli ultimi.
I filoni sono diversi, e non tutti dell'orrore.
Alcuni racconti sono palesemente "sperimentali", altri vennero fatti imitando lo stile di altri autori: Lovecraft, come molti degli autori di racconti e romanzi horror o fantasy dell'epoca scrivevano sulla famosa "Weird Tales" e spesso non mancavano i giochetti di citazioni e controcitazioni da un'autore all'altro, come nel caso de "L'abitatore del Buio" in cui HPL fa divorare il protagonista, Robert Blake, da un'orrenda creatura che questi ha maldestramente invocato. Robert Blake non e' altro che uno "pseudonimo" per Robert Bloch, famoso autore di racconti horror amico di HPL, che in un suo racconto, per ricambiare lo "scherzo", fara' fare una fine orrenda al protagonista Howard Phillips (il riferimento e' tanto palese da non meritare spiegazione
)
In alcuni casi poi, HPL si rifa' a Poe, e forse sono questi i suoi racconti meno riusciti, dove abbandona il proprio stile originale per copiare.
Ci sono comunque, in generale, vari filoni.
I racconti cosidetti "del sogno" che si rifanno alla saga di Randolp Carter e della Chiave d'Argento, che sono sostanzialmente dei fantasy, i racconti detti "dell'incubo", che seguono il filone degli "antichi" o "quelli di prima", e che hanno dato origine al genere fantamitologico delle creature orrende e semidivine che esistevano prima dell'uomo poi seguito da numerosi altri autori, e infine un filone horror tradizionale, con racconti come "Lo strano caso di Charles Dexter Ward".
Alcuni sono piu' avvincenti, altri, come quest'ultimo, o "Le Montagne della Follia" sono oggettivamente pallosetti.
Per questo motivo io vi consiglio di non giudicare l'autore da un singolo racconto, ma di leggerveli tutti. La maggioranza merita.
Infine, incredibile ma vero, HPL ha scritto anche un paio di racconti comico-goliardici davvero esilaranti, tanto da far pensare che sia un peccato che non si sia dedicato maggiormente a questo filone, perche' la stoffa c'era.